Piroscafo Patria
(ex Savoia)

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Piroscafo Patria
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Un pò di storia
Il piroscafo "Savoia" viene impostato il 7 giugno 1926 dalle maestranze del cantiere Odero presso Dervio.
Allestito con eccezionale rapidità, viene varato trionfalmente il 31 luglio 1926, alla presenza di una grande folla, e di molte autorità.
Dopo il varo viene rimorchiato dal piroscafo "Trieste" a Tavernola, dove viene rapidamente alestito. Il "Savoia" è il primo piroscafo a scendere in acqua a Dervio.

In virtù della sua grande capacità, della sua velocità e modernità, il "Savoia" viene subito destinato ai servizi principali tra il capoluogo (Como) e l’alto lago, in particolare nei mesi estivi.
Questo natante, insieme al “Concordia”, si possono considerare gli ultimi due grandi piroscafi italiani, varati in un’epoca in cui ormai il motore diesel si era saldamente affermato nel campo della navigazione interna al posto di quello a vapore. Va anche considerato che all’epoca non erano stati sperimentati motori diesel di una potenza pari a quella richiesta da questi grandi piroscafi.
Il 30 dicembre 1926 il "Savoia" effettua un viaggio di prova dopo essere stato dotato di un importante modifica; il sistema di distribuzione della macchina di tipo "Caprotti". Il nuovo sistema da risultati lusinghieri, ed è a tutt’oggi l’unico esempio al mondo.
Il 28 maggio 1927 il "Savoia", al comando del capitano Manfredo Stoppani, ha l’onore di ospitare a bordo il Re d’Italia vittorio Emanuele III. Il sovrano, giunto a Como per il centenario della morte di Volta, s’imbarca da un pontile appositamente costruito a Villa Olmo sul piroscafo, per una crociera in cetnro-lago. Il piroscafo è addobbato con migliaia di rose, ed il salone di prima classe è riccamente decorato con buon gusto e lusso. Il "Savoia", scortato dai piroscafi "28 Ottobre (ora Concordia)" e "Plinio", approda al pontile 4 di Como alle 15 dove, una folla immensa attende il re.

Il 15 giugno 1935 il "Savoia" e il "28 Ottobre" vengono impiegati dalla Lariana per il IV Raduno Lariano dell’Associazione Volontari di guerra "Azzurri di Dalmazia". In quest’occasione i due piroscafi trasportano da Como a Lecco e ritorno oltre 1500 volontari.
Il 16 ottobre 1942, a causa dell’oscuramento dovuto al periodo bellico, il "Savoia" va ad arenarsi sulla foce del torrente Liro, a Gravedona. Viene recuperato il 21 ottobre seguente, con il concorso dei piroscafi "Como" e "Commercio".



In seguito alla caduta del regime fascista, il 25 luglio 1943, il "Comando di Presidio di Como" richiede al presidente della Lariana il cambio del nome del piroscafo. Anche l’opinione pubblica si mobilita, sia tramite i singoli cittadini, sia con articoli sui giornali locali, che incitano ai nomi di "25 Luglio", "Libertà" e simili...
Il Presidente, rivendicando la propria libertà di scelta, decide di ribattezzare il piroscafo con il nome di "Patria". Contestualmente il gemello "28 Ottobre" viene ribattezzato "Concordia".

Nel tardo autunno del 1944, per salvaguardarlo dagli attacchi aerei angloamericani, viene ormeggiato nel canale dell’isola Comacina, mimetizzato con vegetazione fittizia e reti mimetiche.
Tuttavia nel gennaio del 1945 ritorna in servizio, dopo che l’autunno è trascorso senza attacchi aerei. Il 10 gennaio 1945 viene attaccato mentre è in navigazione in centro lago. Il capitano ordina lo zigzagamento per scampare ai colpi dei nemici, ma la manovra è resa inefficace dalla mole del piroscafo e dalla sua velocità. All’altezza del ponte di comando si manifesta un principio d’incendio, scatenato dalle pallottole perforanti e incendiarie, ma viene prontamente domato dal personale di bordo.

Il 23 giugno 1951, dopo un breve periodo in cantiere, il "Patria" ritorna in servizio con alcune modifiche.
Esteticamente il fumaiolo viene accorciato di circa 3 metri, donando al piroscafo un aspetto molto "marino". Dal punto di vista tecnico, i bruciatori delle caldaie vengono trasformati dalla combustione a carbone a quella a nafta, consentendo risparmio di combustibile e di personale. Le modifiche testimoniano l’impegno della "Lariana" nella cura di questo splendido piroscafo, nonostante la gloriosa società fosse stremata dalle passività belliche.

Il 21 agosto 1952 l’Ispettorato della Motorizzazione Civile intima alla "Lariana" la sospensione di ogni servizio di navigazione. Subentra la Gestione Governativa, che rileva il piroscafo.

L’8 giugno 1956 a Dervio viene varata la motonave "A.Volta". Dopo il varo, la nuova unità è presa a rimorchio dal piroscafo "Baradello"; ma il lago è molto agitato, e all’altezza di Colonno lo scafo del "Volta" minaccia di andare alla deriva verso la scogliera della Camoggia a Colonno. Soltanto l’intervento del piroscafo "Patria" permette di salvare la nuova nave, ormeggiandola temporaneamente a Campo.
Alcuni lavori interessano nel 1966 il "Patria", che rientra in servizio il 27 giugno 1966 con una nuova cabina e la ciminiera bassa a strisce rosse.
Nella primavera 1973 l’interno del "Patria" viene restaurato secondo lo schema originale. Il magnifico piroscafo torna in servizio il 10 giugno 1973. Una pregevole novità sono delle vetrate nella superfice interna dei tamburi che permettono di vedere le ruote a pale in movimento.
Dieci anni dopo, nella primavera dell’83, il "Patria" viene riportato al suo aspetto originale: fumaiolo alto, con banda bianca. Inoltre le pratiche ma poco estetiche vetrate mobili dei terrazzini nei tamburi vengono sostituite da vetrate fisse, di modo che la coperta risulti interamente chiusa. Negli anni ’80 l’impiego del "Patria" è prevalente per crociere speciali e noleggi, mentre sporadiche sono le sue presenze su corse di linea.

L’estate 1990 è l’ultima che vede il "Patria" in servizio. Nell’autunno viene fermato al cantiere di Tavernola, si dice per lavori di manutenzione. In realtà la Navigazione ha in mente di stravolgere completamente il "Patria", trasformandolo in motonave, come già fatto per i piroscafi del lago di Garda. L’opinione pubblica si mobilita in difesa del piroscafo, che viene ormeggiato alla diga di Como.

Il "Patria" rimane alla diga fino al 1994. Nel primo periodo gli arredi vengono curati, e i ponti in teak bagnati quando serve; ma dal 1993 la Gestione Governativa - Navigazione Lago di Como - decide di dismettere completamente il piroscafo.
Il piroscafo e i preziosi arredi vengono praticamente abbandonati
Nel tardo autunno 1994 il "Patria" viene portato a Dervio, insieme alla "Freccia del Lario"; l’aliscafo viene demolito, mentre al "Patria" vengono tolte le caldaie che devono essere sottoposte al controllo da parte del R.I.NA. Il controllo dà esito soddisfacente, ma le caldaie, anche se ancora valide, anzichè venire ricollocate sul piroscafo, vengono abbandonate in un lato del cantiere all’aperto, ad arrugginire!
Nell’ottobre 1995 il "Patria" viene alato a Dervio per manutenzione allo scafo. L’opera viva viene riparata, ove danneggiata dai lunghi anni di inattività.
Si susseguono articoli di giornale, e promesse da parte della Navigazione, ma il glorioso "Patria" rimane ad arrugginire a Dervio.
Finalmente nel 2003 la Provincia di Como, decide di impegnarsi per il recupero del piroscafo e, il 27 febbraio 2004 viene formulata la proposta di vendita del piroscafo alla Provincia di Como alla cifra simbolica di 1 EURO.
Inaspettatamente, il piroscafo viene alato sullo scalo di Dervio il 15 luglio, dando il via alla prima fase dei lavori, concernente il risanamento dello scafo, in anticipo su quanto previsto. Così sembra iniziare la rinascita del glorioso "Patria".

Ma la giunta provinciale di Como, in seguito a dubbi sull’utilizzo del piroscafo una volta concluso il restauro, blocca tutto l’iter di acquisto.
La Navigazione Lago di Como, dal canto suo, provvede a spogliare il piroscafo di quanto possibile; i preziosi arredi del 1926 vengono abbandonati all’aperto in un angolo del cantiere di Dervio!
Il 2007 inizia senza particolari attività per il "Patria" che continuerà a restare ormeggiato al cantiere di Dervio e nell’agosto del 2008 esce la notizia che è stato appaltato il primo lotto dei lavori di ristrutturazione che terminano nel Maggio del 2013.
Oggi il Patria è di nuovo in grado di navigare!!


Il Patria dopo la ristrutturazione



SCHEDA TECNICA:
Tipo natante: Piroscafo
Cantiere costruttore: Cant. Odero, Sestri (Ge)
Dimensioni:
Lunghezza 53,77 mt
Larghezza 12,30 mt
Immersione 1,35 mt
Dislocamento:
Stazza Lorda 276,85 t
a pieno carico 286,14 t
Portata
Posti a Sedere 410
Posti sala Pranzo 70
Portata Totale 600
Equipaggio 7
Apparato motore: n° 1 Macchina a vapore Odero
Potenza: 600 CV
Combustibile: In origine carbone, poi, dopo il 1951 nafta
Propulsione: N° 2 Ruote al pale con inversione al motore
Prestazioni: Velocitè 23,40 km/h
Dotazioni di bordo: Cucina, Bar, Sala da pranzo, Toilette, Biglietteria

Il modello
Riproduzione in scala 1:34 da disegni originali, costruzione a ordinate e listelli in legno.
Lunghezza 1,60 mt
Larghezza 0,36 mt
2 Ruote a pale in ottone
2 motori elettrici 12V ridotti
Regolatore 20 A
2 Batterie Nimh 8,4V
2 Servi per illuminazione e suoni
1 Servo Timone

    ... continua ...
    































         

Roberto M.
 
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